Le opere di Luigi Zuccheri hanno registrato un deciso aumento di interesse attraverso richieste che giungono non solo dalla nostra Regione, ma da tutta Italia e dall’estero, in particolare dagli Stati Uniti, dalla Svizzera, dalla Norvegia e dal Centro Europa. Ciò si è accompagnato a un sensibile aumento dei prezzi delle sue opere.

Le motivazioni vanno ricercate in una serie di mostre di elevato interesse che gli hanno dedicato Istituzioni e Gallerie Internazionali.
Facciamo un sintetico elenco riferito a poco più di un anno fino a oggi:

Biografia di Luigi Zuccheri

Le opere di Luigi Zuccheri
Tempera su tavola - cm 40x45
Faina in paesaggio
Luigi Zuccheri (1904-1974)
Tempera su tavola – cm 40×45
Faina in paesaggio

Luigi Zuccheri nasce a Gemona del Friuli il 13 marzo del 1904. Vive la sua infanzia e adolescenza a San Vito al Tagliamento. Allievo di Alessandro Milesi e Umberto Martina soggiorna a Venezia, in Friuli e a Firenze, prima di trasferirsi a Parigi approfondendo lo studio dei Surrealisti. Dal 1932 torna a San Vito al Tagliamento soggiornando però spesso a Venezia.

I caratteristici suoi soggetti sono i paesaggi con animali spesso solitari, scene di vita paesana e contadini; la figura umana va sempre più rimpicciolendosi: la sua presenza è minuscola e dominano le scene gli animali e la natura, anche attraverso le loro grandi dimensioni “surreali”.

Le opere di Luigi Zuccheri
Tempera su tela - cm 40x45
Anatra in paesaggio di paese
Luigi Zuccheri (1904-1974)
Tempera su tela – cm 40×45
Anatra in paesaggio di paese

Nel 1949 frequenta e diviene amico a Firenze di Giorgio de Chirico con cui condividerà i suoi segreti del “piturar a tempera”.
Le opere di Zuccheri rivelano tutta la sua lettura del Surrealismo approfondito a Parigi e della Metafisica dechirichiana, il tutto attraverso un suo personalissimo sviluppo e un’acuta sapienza tecnica del “piturar e tempera”.

Intensa la sua attività artistica negli anni ’50 in cui tiene importanti personali alla Galleria del Naviglio a Milano, alla Galleria Allard a Parigi e partecipa nel 1950 alla XXV° Biennale d’Arte di Venezia.